La meritocrazia questa sconosciuta.
Definizione da Oxford Languages (il dizionario di Google): Sistema di valutazione e valorizzazione degli individui, basato esclusivamente sul riconoscimento del loro merito: caratteristico della società liberista.
Secondo Wikipedia la meritocrazia è una forma di governo dove le cariche pubbliche, amministrative, e qualsiasi ruolo o professione che richieda responsabilità nei confronti di altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza a lobby, o altri tipi di conoscenze familiari (nepotismo e in senso allargato clientelismo) o di casta economica (oligarchia).
Sappiate che io sono una grande fan della meritocrazia.
La meritocrazia è un sistema a mio avviso illuminante, anzi, penso che sia l’unico metodo per la valutazione delle persone e non solo. Mi baso sulla meritocrazia non solo quando devo scegliere un collaboratore, ma anche quando scelgo un fornitore o un partner commerciale.
Perchè segliere di essere meritocratici?
Perchè è il modo più equo che ci può essere per prendere una decisione, evita di far perdere tempo, valorizza chi davvero se lo merita, evita di assegnare compiti e lavori ai “soliti noti” e permette a soggetti che si impegnano davvero di raggiungere alti livelli.
É un modo onesto per valutare le persone e le aziende, questo vuol dire che se siamo meritocratici nelle nostre scelte possiamo davvero contare su chi abbiamo davanti. Questo vuol dire che chi non viene scelto per meritocrazia, a mio avviso, poi si rivelerà diverso dalle aspettative.
Inoltre chi si trova in situazioni nelle quali la meritocrazia resta una sconosciuta, vive male l’ambiente di lavoro e talvolta con se stesso sapendo di non essere adeguatamente valorizzato, oppure al contrario, di essere preferito ad altri per futili motivi.
Come sono meritocratica?
Sono meritocratica nella scelta dei collaboratori: non guardo l’età nei curriculum che arrivano, non mi interessa se sono uomini, donne o se si sentono un po’ uomini e un po’ donne, non guardo il cognome, non cerco su Google il loro nome, non chiedo la situazione famigliare, non chiedo in che rapporti sono con i precedenti datori di lavoro. Semplicemente valuto chi sono. Sono meritocratica anche quando li sprono a fare di più, cerco di valorizzare i loro punti di forza, li metto in difficoltà, li accompagno nel superarle, chiedo la loro opinione.
Sono meritocratica nella scelta dei fornitori: non posso pensare di fare affari sempre con la stessa azienda solo perchè “è da anni che lavoriamo con loro”, non posso favorire l’altra azienda solo perchè “sono amici dell’amico del capo”, non posso valutare in maniera differente quel professionista perché è mio amico. Eh già, nemmeno se è un mio amico, ma non perché sono stronza, solamente perché voglio essere e sono meritocratica. Come faccio? Una bella tabella di Excel, nascondo tutti i campi con i dati che mi permetterebbero di capire che si tratta di quel mio amico, metto in ordine crescente sulla base delle note (o qualcosa a caso), poi, in santa pace, valuto per merito.
Siate come me, siate meritocratici.